Località, come pure distanza, può essere intesa tanto nello spazio quanto nel tempo.
Cominciamo dallo spazio: nella teoria di Newton della forza gravitazionale tra due masse, così come successivamente nella teoria di Coulomb per la forza elettrostatica tra due cariche elettriche, si parla di azione a distanza. Ad esempio la Terra e il Sole, pur lontanissime tra loro, sono collegate da una interazione che determina la forza agente e quindi, ad esempio, il moto della Terra. Ciò che succede qui dipende da ciò che succede laggiù. Nella teoria del campo invece la forza sentita da un corpo in un punto dipende dal valore del campo nello stesso punto. Perciò possiamo dire che la teoria del campo è una teoria locale.
Ciò risulta ancora più evidente se inseriamo la variabile temporale, e quindi il mutamento. Probabilmente Newton non si è preoccupato di come cambierebbe la forza gravitazionale sentita dalla Terra se Qualcuno riuscisse a scuotere il sole. Ma certamente Maxwell si è chiesto (e ha trovato una risposta) cosa succede a una carica elettrica qui quando scuoto un'altra carica laggiù. In questa situazione la forza sentita dalla carica qui e ora è determinata dai valori del campo elettrico e del campo magnetico qui e ora, i quali sono determinati, secondo le equazioni di Maxwell, dai rispettivi valori qui accanto e un attimo fa.
Pertanto la teoria del campo è una teoria locale tanto nel tempo quanto nello spazio, e due eventi distanti sono collegabili sommando tanti piccoli passi.